FIT, AL CINEMA CONTRO L'OMOFOBIA

Vorrei iniziare questo post (il mio primo post!) ringraziando in maniera speciale Roberto che mi ha chiesto di avviare una collaborazione con DOP e di entrare a far parte della redazione; mi occuperò per la maggior parte di articoli riguardanti il cinema (una delle mie più grandi passioni).

Detto questo, 3 2 1, si parte!






Lo scorso venerdì mi trovavo con degli amici ad una rassegna cinematografica a Firenze, la 50 Giorni di Cinema Internazionale, 50 giorni dedicati a film provenienti da ogni dove, registi americani, documentari sardi, commedie mute francesi, film vincitori ai festival di Cannes e Venezia e chi più ne ha più ne metta.

Io ero li perchè oltre ad essere una delle manifestazioni sul cinema più famose in Italia, venerdì avrebbero proiettato, a mio avviso, un film molto interessante. Tema: l’omofobia.
Si tratta di “FIT” un film realizzato da Rikki Beadle Blair, cantante e ballerino britannico, che recita egli stesso all’interno del film. Una storia di integrazione, di timore del giudizio, di violenza verso il diverso ma anche di amicizia, di riflessione, di accettazione.
Tegs, Jordan, Karmel, Lee, Ryan e Isaac sono sei ragazzi che si ritrovano a frequentare lo stesso corso di danza al liceo, sono insicuri e scontrosi; sarà Loris, il loro insegnante di danza, a metter loro di fronte le proprie paure e ad insegnargli che non bisogna spaventarsi quando le cose vanno per un verso che neanche noi stessi avevamo previsto...


Non c’è soltanto l’omofobia al centro della storia, i protagonisti vivono una continua ricerca di pace e serenità all’interno delle varie sfere sociali di una società: la scuola, la famiglia, lo sport...
Impareranno a sapersi confrontare con chi è più forte, ad esprimere quello che si ha paura di dire, a volersi bene l’un l’altro.
L’enorme successo di “Fit” è dato dal fatto che ancora prima di essere un film, Fit è un progetto. Promosso dall’associazione Stonewall, l’iniziativa è mirata ai ragazzi di tutte le scuole secondarie della Gran Bretagna, un messaggio finalizzato a contrastare il bullismo omofobico, purtroppo, molto diffuso soprattutto nella parte meridionale del paese. Grazie a tutti i sostenitori della Stonewall è stato possibile realizzare il film e produrre un DVD che viene tuttora distribuito nelle scuole medie e superiori fin dal 2010.

Quindi se ne avrete la possibilità, vi consiglio vivamente di guardarlo!

Martina

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